Settembre ha odore di vendemmia a casa mia, da sempre, da una vita, da quando ero in fasce e mio nonno apriva la frasca nel garage e io ero collegata con un megafono per sentire se piangevo.
Da piccola adoravo e odiavo la vendemmia: significava momenti conviviali con tutta la famiglia (che non sempre sono divertenti...), significava che la scuola era ricominciata e l'estate finita. Ma erano anche giorni passati nell'erba a giocare, a ridere e a mangiare tutti insieme per creare qualcosa da assaporare per tutto l'anno che stava per arrivare.
Erano anni che ormai non ero a casa mia per la vendemmia, mio nonno poi sta invecchiando e le vite vengono via via tolte, anche se qualcosa è rimasto e lo cura mio padre. Quest'anno, complice la piccola nipotina che non vedeve l'ora di vendemmiare, abbiamo deciso di riprendere le vecchie abitudini, ingabbiando così anche il mio maritino, che come la nipotina di tre anni ha avuto il battesimo delle vigne.
Ho voluto fare un reportage fotografico perchè forse potrebbe essere l'ultima vendemmia tra le viti di mio nonno e voglio che questi momenti rivivano per sempre.
Vi lascio alcune delle foto che ho fatto, sperando che vi piacciano, buona visione!
Quest'anno il tempo è stato clemente e ci ha regalato vigne ricolme di grappoli d'uva ricchissimi di acini succosi, facili da tagliare, anzi davano proprio soddisfazione.
Guardate che roba! Non penso di aver mai visto dei grappoli così!! Facevano paura, alle volte erano addirittura tre o quattro insieme.
Raccolta l'uva in cassette di plastica, si usa questo "tramai" (in friulano significa più o meno aggeggio) attaccato al trattore che fa da centrifuga, dividendo il raspo e i semini dall succo, che da questo momento inizia a fermentare e verrà quindi chiamato mosto.
Non si butta via niente, siamo mica pazzi!!! ;-)
E dopo la sudata, niente di meglio che un buon vecchio bordeaux accompagnato da pane e formaggio, insomma in piena regola, non può infatti mancare lo spuntino delle 10 e soprattutto un pasto degno di un re alla fine di tutto!
E poi...a pulire chiaro, mica si può lasciare tutto sporco, magari giocando con l'acqua e bagnandosi l'uno con l'altro...
La vendemmia è finita, le viti devono riprendersi per darci anche il prossimo anno i suoi frutti, mentre noi invece ricorderemo queste giornate di fronte a un casalingo bicchiere di rosso.
Scusate se sono stata un po' malinconica, si vede che sto invecchiando!
Besitos a todos!
A presto!
A presto!
4 commenti:
oh oh, noi meridionaletti cozzaroli, cosa apriva tuo nonno nel garage non è che lo capiamo tanto, eh!!!!!!! che è la FRASCA?????
ossequi,
sempre LA COZZA!!!!
Sei proprio una cozzarola!!!! La frasca è un locale che apre stagionalmente dove viene venduto vino proprio, accompagnato anche da salumi e formaggi, sempre propri. Una volta finito il vino, si chiude baracca, aspettando la vendemmia successiva.
Una volta erano molto molto comuni, soprattutto tra chi aveva troppo vino per utilizzarlo solo in famiglia, ma troppo poco per poter mettere su una vera e propria azienda agricola. Ora si fa un po' meno perchè sono diventati molto più fiscali su tutto e ti mandano la Finanza per un nonnulla.
Capito Cozzaro'?!?!
Mi piace...il nuovo look del blog e soprattutto il tuo post, un po' malinconico ma pieno di sentimenti!
che belle foto! io da piccola niente vigne, però il mio nonno mi faceva levare le patate con la pala :-)
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